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GIORGIO SALOMON

GIORGIO
SALOMON

Dall’età di vent’anni Giorgio Salomon va dando conto, con macchina fotografica e telecamera, degli eventi del tempo e delle forme del mondo. Dai servizi sulla diga del  Vajont (1963) a quelli sul movimento studentesco alla facoltà di sociologia di Trento (1966-1977), dalle spedizioni alpinistiche sulle Ande peruviane a quelle sull’Himalaya o in Alaska, Salomon ha messo a fuoco l’Italia e il mondo per raccontare paesi, montagne, culture e popoli. Ed anche guerre: nel 1983 il reportage sulla guerra russo-afghana e la resistenza armata dei Mujahiddin, nel 1990 dopo essere stato nominato inviato speciale alla Rai (TG1) di Roma, viene sequestrato in Uganda dal movimento rivoluzionario mentre  documentava la situazione politica di quel paese, e poi negli anni novanta la prima guerra del Golfo e le guerre nella ex-Jugoslavia. Premiato più volte per le sue fotografie ed i  filmati, nel 2003 è stato insignito dall’Archivio del Disarmo del premio giornalistico Colombe d’oro per la Pace. In questi ultimi anni è stato in India, Kazakhistan, Argentina, Cile, Egitto e Siria e sul “confine” israelo-palestinese continuando a realizzare reportage e a proporre il suo sguardo sul mondo e sull’umanità. Tra 2010 e 2011 ha documentato la regione del Choco in Colombia e ha realizzato reportage su Sri Lanka, India meridionale, Corea del Sud e Bangladesh. Dal 2012 e 2014 ha realizzato video reportage in Brasile, Sud Africa e Perù e una mostra fotografica sui fotografi di tutti i generi e latitudini presentata a Faedo e al "Forte Alto" di Nago. Prosegue anche  l'impegno dei reportage con i profughi siriani sulla rotta balcanica che sfocia nella mostra Ombre presentata nell'aprile 2016 a Trento.

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